L’agente e la leggenda

Era il 1964 quando James Bond, l’agente segreto più famoso del mondo, fece il suo ingresso trionfale al volante di una vettura che sarebbe diventata un’icona tanto quanto lui: la Aston Martin DB5. La missione era Goldfinger. Il nemico, potente e spietato. Ma Bond aveva un’arma segreta: una macchina dallo stile impeccabile, capace di trasformarsi in una letale estensione del suo ingegno. Sotto la sua elegante carrozzeria color "Silver Birch" si nascondevano gadget degni di un arsenale militare: mitragliatrici nascoste nei fari, seggiolino eiettabile, targa girevole, e persino uno schermo antiproiettile. Fu amore a prima vista — non solo per Bond, ma per milioni di spettatori. La DB5 divenne immediatamente parte integrante del suo personaggio: raffinata, potente, britannica fino al midollo. Nel corso dei decenni, anche quando cambiano gli attori che indossano lo smoking di 007, la Aston Martin DB5 ritorna, come un vecchio amico mai dimenticato. Da GoldenEye a Skyfall, da Spectre a No Time to Die, lei c’è sempre. Ammaccata, restaurata, ma sempre fedele. James Bond e la DB5 non sono semplicemente un uomo e una macchina. Sono una leggenda. Insieme, rappresentano il perfetto equilibrio tra classe e pericolo, tra tradizione e innovazione. Perché in fondo, cosa sarebbe James Bond… senza la sua Aston Martin?

9/7/20251 min read